Ma partiamo dall'aspetto estetico. Il design ricorda molto quello di Desire Eye, forse il più famoso della serie e senza dubbio quello con la scheda tecnica più rilevante, ma più in generale riprende lo stile di tutto il capitolo Desire. La scocca è realizzata in plastica, di per sé non un materiale particolarmente pregiato, ma la finitura di cui è stato ornato questo Desire 626 restituisce una piacevole sensazione al tatto. La plastica appare infatti leggermente gommata, particolare che permette anche una presa ben salda e un discreto grip.Nella parte inferiore della cornice troviamo il connettore micro USB, mentre il jack da 3,5mm è ospitato esattamente nella parte opposta della scocca. Sul lato sinistro dello smartphone abbiamo il tasto di accensione e spegnimento oltre che blocco e sblocco dello schermo, insieme al bilanciere per il volume, entrambi in una posizione ben accessibile per il pollice della nostra mano destra o per l'indice della sinistra a seconda dell'impugnatura. Sul lato opposto troviamo invece lo sportello dentro cui abbiamo gli slot per l'inserimento della nanoSIM e della microSD.
Il fronte ospita il grande display, la fotocamera frontale, il led di notifica e quelli che sembrano due speaker ma di cui in realtà solo uno svolge tale funzione (quello in basso), mentre il secondo ospita solamente la capsula per le chiamate. Il posteriore è caratterizzato da una colorazione uniforme interrotta nel mezzo dal logo HTC e ospitante, nell'angolo in alto a sinistra, la fotocamera e il flash LED.Nonostante il mondo Leica sia tradizionalmente affine al bianco/nero, nessuno si aspettava il successo clamoroso che quel modello in effetti ebbe. A tre anni di distanza, ecco allora secondo modello che spera di ricalcarne le orme.La formula è esattamente la stessa. Come la Monochrom originale derivava dalla M9-P, la nuova Monochrom Typ 246 deriva dalle attuali M e M-P Typ 240, che nel frattempo hanno abbandonato il sensore CCD da 18 MPixel in favore di un nuovo sensore CMOS da 24 Mpixel, come sempre un 35mm privo di filtro ottico passa-basso. A livello tecnico, è questa la principale novità della nuova Monochrom - una novità non da poco, per inciso.
Anche elettronica interna e corpo macchina sono stati aggiornati ispirandosi alle Typ 240, il che favorirà una coerente esperienza d'uso per i fortunati possessori di Typ 240 e Monochrom Typ 246. Il prezzo ufficiale del corpo macchina è pari a 7.380 Euro.L'anno scorso parlavamo di Galaxy Tab S 10.5 sottolineandone tanti aspetti positivi. Il tablet ci è sembrato a tal punto convincente che lo abbiamo inserito nella prima posizione per quanto riguarda i dispositivi Android e secondo assoluto nella nostra graduatoria dei 10 migliori tablet e 2-in-1 del 2014. È trascorso circa un anno dal rilascio del dispositivo, e Samsung ha rinnovato l'offerta con una nuova generazione di tablet mantenendone le caratteristiche peculiari e aggiornando grossa parte della componentistica integrata.Samsung ci ha invitato al suo "District" in quel di Milano per avere un primo assaggio dei nuovi dispositivi, e testarli in maniera approfondita ma non definitiva. Abbiamo potuto valutare le qualità del display, eseguire qualche benchmark e giochicchiare con il dispositivo per farci una prima idea del prodotto, in attesa di un aggiornamento più esaustivo dove magari potremo misurare l'autonomia operativa e testare in maniera più approfondita la nuova piattaforma hardware integrata, ancora una volta basata su tecnologie Exynos proprietarie.
Per i nuovi Galaxy Tab S2, Samsung mantiene la scelta del display SuperAMOLED. Ma se con la prima iterazione dei tablet questo era sostanzialmente l'unico motivo per cui scegliere quel modello invece di una proposta alternativa, su Galaxy Tab S2 Samsung ha cercato di fornirne diversi, di motivi. Primo fra tutti, a detta della società, una fluidità delle animazioni superiore e più granitica, ma anche una maggiore reattività nell'esecuzione delle applicazioni anche in multi-window. Questa caratteristica viene inoltre ulteriormente migliorata, con un accesso semplificato e una modalità aggiuntiva.Durante la nostra prova abbiamo potuto verificare effettivamente una fluidità esemplare in tutti i frangenti, anche vessandolo con molte applicazioni in memoria e utilizzando senza pietà le funzionalità di multitasking in finestre. Il merito è della nuova piattaforma hardware, caratterizzata da un processore Samsung Exynos 5433 octa-core a 64-bit in configurazione big.LITTLE: due i processori integrati, entrambi quad-core, l'uno con unità di calcolo Cortex-A57, l'altro con Cortex-A53 per il massimo risparmio energetico.
La CPU è abbinata ad una GPU ARM Mali-T760 MP6, mentre la memoria di sistema massima è di 3GB. In Italia troviamo solo la versione da 32GB LTE per entrambi i modelli, da 8 e 9,7" entrambi con aspect-ratio di 4:3 e risoluzione massima supportata da 2048x1536 pixel. Oltre alla piattaforma hardware, riteniamo che l'installazione nativa di Android 5 Lollipop giovi tantissimo nel consegnare un'esperienza e una fluidità migliori durante l'uso delle funzionalità più utilizzate quotidianamente.
I nuovi Galaxy Tab S2 migliorano anche nei materiali utilizzati, anche se le novità sono a tratti opinabili. Bella la nuova cornice laterale in metallo, meno bella la scocca posteriore in policarbonato. Samsung ha abbandonato la finitura in finta pelle traforata dei due predecessori, forse non proprio gradevole esteticamente ma in grado di consegnare una sensazione tattile più piacevole durante l'uso del tablet. Galaxy Tab S2 è più scivoloso, anche se in assoluto non lo è troppo, ma la plastica dà un'impressione più "cheap" rispetto alla finta pelle di Galaxy Tab S.
I nuovi materiali hanno comunque permesso a Samsung di ottenere valori record per quanto riguarda lo spessore dei due tablet: il loro profilo è infatti di soli 5,6mm, ed anche il peso è decisamente contenuto. Soprattutto il modello da 8 pollici è tremendamente semplice da mantenere in mano anche per lunghi periodi senza affaticarsi, rendendo ad esempio la lettura di libri o riviste possibili senza troppi compromessi. Fra le novità non possiamo non citare il nuovo sensore biometrico per la scansione delle impronte digitali.Ma torniamo al display: Samsung ha scelto di abbandonare l'aspect-ratio di 16:10 dei primi modelli della famiglia per un più "tradizionale" di 4:3, seguendo l'approccio di Apple nella categoria. Avevo personalmente molto apprezzato il rapporto prospettico del display di Galaxy Tab S 10.5 soprattutto per via della sua ottima qualità. I 16:10 erano inoltre un buon compromesso fra visualizzazione di contenuti multimediali (quali film, video musicali), navigazione e produttività, ed erano una caratteristica che differenziava il prodotto da quelli della Mela.
Pare però che Samsung sia tornata sui propri passi per via di alcune analisi di mercato che hanno portato come risultato una certa preferenza da parte dell'utenza per il form factor di iPad. Ragioni di marketing, insomma. I 4:3 danno la possibilità di vedere con maggiore completezza le pagine web (soprattutto in landscape), e all'interno delle applicazioni Microsoft Office la porzione di documento visibile è più ampia e comoda da editare (la suite è disponibile sin da subito nella Home, ma le varie app sono da installare in un secondo momento e solo a discrezione dell'utente).Indubbiamente c'è chi preferisce i 4:3 e chi i 16:10, tuttavia Samsung Galaxy Tab S non viene più venduto ufficialmente, con Samsung che di fatto offre esclusivamente la variante da 4:3 con buona pace dei sostenitori dell'altro aspect-ratio e di chi usa il dispositivo per vedere film e simili. Galaxy Tab S2 è comunque l'unico tablet ad avere un display SuperAMOLED, e l'unità integrata, ve lo anticipiamo, è di qualità assolutamente sensazionale.
Ma andiamo con ordine. In principio fu One Plus One, nemmeno a farlo apposta il primo della stirpe. Si trattava di uno smartphone davvero molto interessante dal punto di vista tecnico e, per una volta, nonostante si trattasse di un prodotto Android, anche da quello estetico. Finiture curate, design sobrio ma ben studiato in grado di farsi apprezzare da tutti e una possibilità di personalizzazione a seguito dell'acquisto, grazie a delle cover realizzate in materiali particolari, che permetteva di dare al prodotto il personale tocco di stile. Se pensiamo poi al prezzo estremamente concorrenziale ecco spuntare una strategia senza subbio vincente, o quantomeno attraente.